Nasce il primo Comitato “Uva da tavola con i semi”: «Patrimonio da non dimenticare»

I promotori tra l’Igp Mazzarrone, in provincia di Catania: «Non vogliamo diventi un lontano ricordo»

In provincia di Catania, per l’esattezza nella terra della pregiata Igp Mazzarrone, nasce il primo “Comitato per la tutela, la valorizzazione e la promozione dell’Uva da tavola con i semi, a difesa delle tradizioni”. Dalla Sicilia, l’iniziativa è destinata a espandersi in altre regioni produttrici d’Italia.

«Il mercato – commenta Salvatore Secolo, produttore e sindacalista nel settore agroalimentare – guarda già alla produzione dell’uva da tavola senza semi, contro cui non abbiamo nulla in contrario: ben venga, se porta benefici economici».

Però noi non vogliamo che la produzione di uva da tavola con i semi, tramandata fino ai giorni nostri da tempi antichissimi e coltivata in ultimo dai nostri dai nostri nonni e bisnonni, non venga un giorno semplicemente dimenticata o rischi di divenire solo un lontano ricordo».

Il nuovo organismo si propone di operare in campo culturale ed istituzionale per la tutela, la difesa, la valorizzazione e promozione dell’uva da tavola, per incentivarne il consumo in Italia e all’estero.

Per realizzare tali obiettivi, il “Comitato per la tutela, la valorizzazione e la promozione dell’Uva da tavola con i semi, a difesa delle tradizioni” intende organizzare attività, conferenze, manifestazioni, convegni, assemblee pubbliche, incontri, corsi e seminari informativi, pubblicazioni ed eventi pubblici, in collaborazione con istituzioni e autorità competenti. Sarà interessato anche il mondo della scuola, universitario e scientifico.

Il Comitato si prefigge inoltre di sostenere attività di studio, ricerca e formazione sull’Uva da tavola “con i semi”. A tal fine presenterà istanze, mozioni, petizioni, proposte, disegni di legge e quant’altro possa essere necessario.

Oltre a Salvatore Secolo e Giuseppe Virduzzo e di Mazzarrone, fanno parte del Comitato anche i produttori di Licodia Eubea (CT) Michele Puglisi, Pietro Li Rosi, Vincenzo Cummaudo e Giuseppe Pizzo.

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